DOTT.SSA SIMONACASTELLUCCIA

Psicologia a Arteterapia: La terapia centrata sull'immagine: James Hillman e l'arteterapia

mercoledì 22 marzo 2017

La terapia centrata sull'immagine: James Hillman e l'arteterapia

James Hillman e Patricia Berry, analista junghiana, in un lavoro presentato nel primo seminario internazionale di psicologia archetipica nel gennaio del 1977 affermano che la psicologia archetipica potrebbe essere definita una “terapia centrata sull'immagine”. 
Opera realizzata durante un percorso di arte terapia individuale
Il lavoro sulle immagini è costantemente nominato nelle opere di James Hillman: immagini dei sogni, immagini della fantasia... e spesso lo psicologo invita ognuno all'esplorazione di questi mondi. 


In tal modo si va oltre la percezione di parti della propria personalità o proiezioni: le figure immaginarie vengono descritte plasticamente, è possibile interagire con loro, conoscerle come se avessero vita propria dando ad esse dignità e indipendenza. In questa maniera, come afferma lo stesso Hillman, la terapia tenta di individuare il volto di ogni emozione: il corpo del desiderio, la faccia della paura, la situazione della disperazione; i sentimenti sono immaginati sin nei particolari. 
Se questa è la terapia allora dove sta la "patologia", il sintomo, la difficoltà? Proprio nell'incapacità d'immaginare. Hillman lo dice chiaramente nella Politica della bellezza:
"Primario è il disturbo dellimmaginazione, lincapacità  dellimmaginazione a circoscrivere il passato con i suoi traumi. Limpedimento dellimmaginazione si manifesta come emozione eccessiva. Infatti, quando lemozione non è contenuta entro la propria immagine, quando le immagini sono state ridotte di qualità, catturate dal commercialismo collettivo, utilizzate fino allo sfruttamento, svuotate dal razionalismo, allora lemozione dilaga incontrollata e dobbiamo curarla con i farmaci, o esorcizzarla con le terapia della liberazione o dellespressione. Io invece sostengo che la cura fondamentale per lemozione disturbata è il recupero dellimmaginazione."(1)

Questo approccio alle immagini dell'anima acquisisce un grande interesse se lo si pensa applicato anche alle immagini in arteterapia. Ogni opera realizzata in una seduta di arte terapia è ricca di punti di vista diversi ed ognuno di essi può assumere vita propria: un albero, una persona, una casa, un sole, un'atmosfera, un colore.... pensate a quanti possibili punti di vista possono esserci dentro un disegno o in una scultura... La persona potrà esplorarli, conoscerli, interagire con essi -e quindi con se stessa- in un modo nuovo, che ha in sé rispetto, dignità e ascolto. Anche questo è un modo di allenarsi alla cura verso se stessi, attraverso la cura per le proprie immagini non ci si sta, in fin dei conti, prendendo cura di se stessi?
Concludo queste riflessioni con questo pensiero di Hillman:
"Poiché larte terapia attiva limmaginazione e permette di materializzarsi, cioè di entrare nel mondo attraverso le emozioni del paziente, la terapia con larte deve avere la precedenza su tutti gli altri tipi di terapia."(2)

Opera realizzata durante un percorso di arteterapia di gruppo


Prendiamo ora in considerazione l’immagine qui sopra realizzata da L., una ragazza di 31 anni che conosce poche parole in italiano, inizia a frequentare il gruppo di arte terapia,  all'interno di una struttura psichiatrica, sperimentando timidamente vari materiali, ricevendo incoraggiamenti e sostegno da parte degli altri partecipanti: gli altri parlano, lei si limita a sorridere e a mostrare le proprie opere.

Quest’immagine rappresenta una donna di spalle ed un cavallo. Pensate a quante possibili riflessioni potrebbero essere fatte osservando quest’opera: dove si trovano la donna e il cavallo? come si sono conosciuti? stanno andando da qualche parte? e ancora: che atmosfera c’è ora nell’immagine? in che momento del giorno siamo? Che cosa è appena successo? Si potrebbe anche cercare di entrare un rapporto di conoscenza più profondo con questi due personaggi: questo cavallo quanti anni ha? che cosa sta provando in questo momento? come si sente? pensate a quanti mondi si possono aprire in questo modo… 
Ma per L. è bastato dire: “Chissà che cosa sta provando questa donna, qual è la sua storia…” nemmeno una domanda, un pensiero condiviso nel gruppo, e L. ha lasciato andare le sue lacrime, senza bisogno di dire nulla, quella donna, di spalle, stava parlando per lei.


Dott.ssa Simona Castelluccia





Berry P. An Approach To The Dream. Spring, 1974, in Sell B. (edited by) Working with Images, The Theoretical Base of Archetypal Psychology. by Spring Publications, 2000
(1)(2)Hillman J. Politica della bellezza. Moretti&Vitali, Bergamo, 2002    

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